QUARTETTO

©️ Flavio Ianniello/ MIP

“They play with one mind, beauty of sound, intonation, precision and wonderful musical ideas and expression“
Geraldine Walther – Takács Quartet

Il Quartetto Adorno si è fatto conoscere a livello internazionale aggiudicandosi il Terzo Premio (con Primo non assegnato), il Premio del Pubblico e il Premio Speciale per la migliore esecuzione del brano contemporaneo di Silvia Colasanti nell’edizione 2017 del Concorso Internazionale “Premio Paolo Borciani”. Nella storia trentennale del Concorso nessun quartetto italiano aveva ottenuto un riconoscimento così importante.

Nel 2018 il Quartetto Adorno è vincitore della X Edizione del Concorso Internazionale per quartetto d’archi “V. E. Rimbotti” e diviene inoltre artista associato in residenza presso la Chapelle Musicale Reine Elisabeth di Bruxelles.

Nel 2019 il Quartetto Adorno riceve un prestigioso riconoscimento artistico ricevendo il Premio “Una vita nella musica giovani 2019”.

Dal 2019 il Quartetto Adorno è supportato dal CIDIM. 

Fondato nel 2015, il nome del quartetto è un omaggio al filosofo Theodor Wiesengrund Adorno che, in un’epoca di declino musicale e sociale, individuò nella musica da camera una chiave di salvezza per perpetuare un vero rapporto umano, secondo i valori del rispetto e dell’anelito alla perfezione.

Il Quartetto Adorno ha tenuto concerti per importanti Società Musicali italiane ed estere come “London Chamber Music Society Series at Kings Place” e “Wigmore Hall”  Londra, “Ravenna Festival”, “La Società dei Concerti” Milano, “Fondazione I Teatri” Reggio Emilia, MITO Festival, “Festival dei Due Mondi” Spoleto, “Associazione Clementi” Viterbo, “Unione Musicale”  Torino, “Festival Internazionale di Musica da Camera” Cervo,”Festival Echos”, Festival di Portogruaro, “Fazioli Concert Hall” Sacile, “Podium für junge Solisten” Tegernsee, “ACM Chamber Music” Trieste, “Policontri Classica” Torino, “Amici della Musica” Perugia, “Amici della Musica” Cagliari, “Festival Musique Chalosse” Francia, “Allegro Vivo Festival” Altenburg, “Musica Insieme” Bologna, “Amici della Musica” Campobasso, ”Amici della Musica” Firenze, “Appassionata Festival” Macerata, “Società del Quartetto” Bergamo ,“Micat in Vertice – Fondazione Chigiana” Siena, “Associazione Scarlatti” Napoli, MUCH Brussels,”GIA” Brescia, “Soireès Musicales” Grimaud, “Fondazione Cini” Venezia, “Musikerlebnis” Monaco.

Il Quartetto Adorno collabora con grandi artisti quali: P. Badura-Skoda, G. Bandini, E. Bronzi, B. Canino, A. Carbonare, M. Da Silva, F. Di Rosa, S. Gramaglia, L. Lortie, F. Meloni, P. Meyer, A. Oliva, G. Ragghianti, G. Sollima.

Nel 2019 viene pubblicato il primo CD del Quartetto Adorno per Decca Italia con il Quartetto No. 3 Op. 19 di A. von Zemlinsky e il Quintetto con Clarinetto di Brahms Op. 115 insieme ad Alessandro Carbonare. Esce nel 2021 il CD Decca Italia con il quintetto per chitarra e archi di M. Castelnuovo Tedesco insieme a Giampaolo Bandini e nel 2022 l’incisione del quartetto di C. Franck edito da Fuga Libera. Esce nel 2023 l’incisione dell’ottetto di G. Enescu Op. 7 per Fuga Libera e nel 2024 l’integrale dei quartetti di Castelnuovo-Tedesco per Naxos.

Il Quartetto Adorno ha completato l’esecuzione dell’integrale dei quartetti di Beethoven presso “Musikamera” presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia,  “Associazione Musicale Lucchese”, “Amici della Musica” di Cagliari. Continua l’esecuzione presso il “Festival di musica da Camera” Urbino e il Viotti Festival a Vercelli.

Un particolare ringraziamento ad Asmana Wellness World Firenze per il grande sostegno all’attività del Quartetto Adorno.

Edoardo Zosi suona il suo violino Ansaldo Poggi del 1929.
Liù Pelliciari suona il suo violino Stefano Scarampella del 1917 appartenuto al violinista americano Sergiu Luca.
Benedetta Bucci suona la viola Igino Sderci del 1939 appartenuta a Piero Farulli e da lui suonata durante i quarant’anni di carriera e nelle registrazioni con il Quartetto Italiano. Ringraziamo per questo Antonello Farulli.
Stefano Cerrato suona un violoncello anonimo degli anni ’20 del 1900.

©️ Flavio Ianniello/ MIP